Web contro i supermercati? Internet batte i punti di vendita? Il digitale soppianterà il fisico? A quanto sembra pare proprio di no poiché la parola d’ordine per il futuro è una sana convivenza fra canale fisico e digitale. E’ questo ciò che emerge dall’Osservatorio Non Food 2016, di GS1 Italy, illustrato da Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy e responsabile dell’Osservatorio stesso che ha reso noti i dati del monitoraggio 2015 sui beni alimentari, realizzato in collaborazione con Trade Lab. Secondo l’analisi dell’Associazione che riunisce 35mila imprese di beni di consumo, l’anno scorso, finalmente, questi consumi sono cresciuti dell’1,4% con un valore di 101 miliardi di euro (secondo l’Istat questo mercato valeva, nel 2015, 149,4 miliardi di euro, in crescita del +1,6%). L’andamento positivo ha riguardato quasi tutti i comparti e i prodotti di profumeria hanno registrato un +3,6%.
Lo studio ha anche approfondito il rapporto fra il canale fisico e quello digitale attraverso un panel di interviste su 750 soggetti rappresentativi della popolazione italiana. Da questo è emerso che il punto vendita è definito più efficace grazie al supporto e al servizio pre e post vendita che può garantire, mentre al canale digitale, definito più efficiente, sono riconosciuti maggiori prezzi concorrenziali, rapidità e risparmio di tempo, ampia scelta e praticità di visita e utilizzo.
Tuttavia per poter cogliere tutte le opportunità vanno messi a punto nuovi modelli commerciali come quelli proposti ultimamente nel mega Iper (Gruppo Finiper) di Arese, che offre oltre alla vendita delle merci servizi per le neo mamme o di dogsitting, eventi e molto altro o come fa Mondadori che sta sperimentando il ‘book on demand’ stampato al momento oppure Vodafone con le offerte ‘su misura per il proprio cliente’ e Alibaba, il gigante asiatico dell’ecommerce che ormai, grazie alle sue piattaforme logistiche, di pagamento e di intrattenimento si ripromette di conquistare 2 miliardi di clienti nel mondo entro il 2020.
Ulteriori informazioni su http://gs1it.org/servizi/osservatorio-non-food/